Escursione Gran Sasso percorso invernale 12/05/2007


Partenza ore 7:30 da Canzano. Io e mio cugino ci rechiamo a Villa Mosca (TE) dove ci attende un nostro amico. Alle 7:45 partiamo per Prati di Tivo. Giornata limpida e serena a parte quelche cirro che vela il cielo azzurro. Arrivo a Prati di Tivo alle 8:30 circa. Ben poco equipaggiati, paghiamo il biglietto della seggiovia e via sù per la Madonnina.



Percorso da brividi anche in seggiovia con grossi dirupi e pendenza molto pronunciata. Arrivati in cima si scende, uno sguardo al panorama e via per il sentiero che ci porterà al Rifugio Franchetti



Davanti ai nostri occhi il gigante e nella nostra destra il corno piccolo. Improvvisamente la strada si interrompe e sotto i nostri scarponi altro non c'è che la neve. Io e mio cugino seguiamo due persone che intraprendono un percorso differente tra numerosi enormi massi e neve. Il nostro amico, invece, segue una lunga ed erta diagonale verso il rifugio. La salita è ripida ma la stanchezza è più che sopportabile, mentre il desiderio di arrivare alla prima tappa è grande. Nel frattempo la grotta delle cornacchie è superata e davati a noi spunta il Rifugio Franchetti





Arrivati al rifugio intorno alle 11:00, ci riposiamo un pò; mangiamo dei panini e scattiamo delle foto. La giornata prosegue ancora con cielo sereno, anche se sulla vetta qualche nuvola rende il paesaggio più suggestivo



Temperatura di 11°C a 2450mt circa e vento sostenuto da sud - sud est. Numerosi nevai ma neve molle per l'alta temperatura. Infine un' ultima foto, poi decidiamo di proseguire almeno fino al Calderone. Infatti all'inizio dell'escursione il nostro obiettivo era il Rifugio e forse il Calderone, poi, tra un pò, saprete come è andata a finire.



Dal Rifugio il percorso si fa sempre più ripido, la neve è abbondante e la distanza è davvero scoraggiante ma noi non molliamo e nella traccia lasciata da alcuni escursionisti proseguiamo il cammino verso il Ghiacciaio



Dopo un lungo e ripido percorso lo spettacolo. Tra la sella che aggancia i due corni si scorge in lontananza il meraviglioso lago di Campotosto. Pura adrenalina in attesa di cavalcare il calderone



Ancora uno sforzo e ci troviamo dentro al Ghiacciaio. Intorno le tre vette più alte, in basso un enorme imbuto coperto di neve, lo percorriamo quasi per intero ma il percorso invernale non permette di ottenere una visuale ottimale di tutto il ghiacciaio visto che si è sopra di esso



Ormai non avevavo scelta. La vetta occidentale ossia la più alta è davanti a noi insieme alle altre due, quella orientale e quella centrale. Il nostro obiettivo a questo punto è solo uno, ossia arrivare nel punto più alto e quindi nella vetta occidentale con i suoi 2912mt di altezza! Il percorso non è assolutamente semplice ma la voglia di proseguire è tanta. La paura logicamente ci accompagna in quest' ultimo tratto. Torniamo a camminare e questa volta la ripidità è davvero notevole, volgiamo lo sguardo in vetta e vediamo che alcune persone sono già arrivate, ma vediamo anche crestoni incredibili da tensione pura.




Alla fine arriviamo sopra ad un "crestone", mio cugino super deciso continua il suo percorso, io e il nostro amico decidiamo di non proseguire. L'altezza, la ripidità ed i pericolosi burroni insieme alla viscosità della neve ci danno un duro colpo e quando ormai sembra che l'arrivo fosse a soli due passi, l'escursione in quel momento si arrestò.


Mio cugino invece continua lungo l'insinuoso percorso. Io ed il nostro amico mangiamo un panino, ci riposiamo per un paio di minuti poi con gran coraggio lui si alzò da un gigante masso e decide di proseguire. Io rimasto solo lo seguo. Grazie anche ad un consiglio di un altro escursionista, anche il timore di quell'ultima rampata svanì. Percorriamo gli ultimi 20/30 mt ed infine siamo tutti insieme in vetta. La vetta del Gran Sasso, il monte più alto dell'appennino. Il grande traguardo è stato raggiunto. Panorama da brividi, dal tirreno all'adriatico, nuvole fumanti dal basso del Corno Grande, aria frizzante ma gradevole. Insomma un film da mille brividi! Sono le 14:00, purtroppo è ora di scendere, un'ultima foto e poi si torna verso la valle


La scesa è più rapida, grazie alla neve a volte sembra di sciare con dei semplici scarponi, contentissimi della bellissima giornata percorrendo la strada del ritorno parliamo moltissimo di quella esperienza e di tutte le emozioni che avevamo vissuto. Per salutare il Corno Grande saliamo in cima ad un crestone


Poi giù di nuovo verso la Madonnina e via in seggiovia per Prati di Tivo.


Con le gambe dolenti arriviamo al piazzale, sono le 17:30, un' intera giornata insieme a condividere ogni nostra emozione, torniamo a guardare il promontorio, pensiamo che poco prima eravamo fin alla cima, lontani dal mondo, lontani dalla reltà quotidiana, noi e la natura, noi e il sole, noi e il cielo ma soprattutto noi e la nostra libertà!

Contatore Sito
Bpath Contatore

Proprietà e realizzazione del sito di Mirko Di Gregorio
Autori del reportage: Mirko Di Gregorio-Massimo Di Gregorio-Flavio Mosca